La forma segue la funzione

Penso che tutti abbiano usato almeno una volta la parola “moderno” volendo con essa evidenziare tutta una serie di particolari attributi. Una cosa, una persona, vengono solitamente definiti “moderni” quando hanno il sapore del “nuovo”, di aggiornato, frutto comunque della ricerca più recente. Ad un livello più emotivo, “moderno” é sinonimo di speranza, ma anche di cambiamento, soprattutto, di abitudini. Ma cosa c’entra questo con il Judo?

Il Judo é un prodotto della modernità. E‘ stato messo a punto da Jigoro Kano a cavallo del ‘900 quando, appunto, la società giapponese stava compiendo un gigantesco sforzo per “modernizzarsi”, per uscire da un medio evo prolungatosi oltre misura (Shogunato) ed entrare quindi a viva forza nel novero delle nazioni protagoniste di quel periodo.

In questi cambi di tendenza e di costumi, talvolta vere e proprie rivoluzioni, é abbastanza facile rilevare atteggiamenti di rifiuto per modi, fatti e persone che fino al giorno prima facevano parte della più normale quotidianità, vuoi perché non rispettano più i nuovi parametri oppure anche solo perché sono simboli di qualcosa che non si ama ricordare. Questa “pulizia” culturale spesso miete “vittime” importanti, cancellando talvolta vere e proprie risorse per la società o per la vita più in generale.

Nel caso specifico, il Giappone decide di troncare con il passato e mette all’indice qualunque cosa che abbia anche solamente un vago richiamo con la sua tradizione guerriera e medievale. In questo “repulisti” i primi a farne le spese sono le cosiddette arti marziali e così parecchie scuole di ju jitsu, con i relativi e gloriosi personaggi, si vengono a trovare improvvisamente screditate, senza clienti e senza lavoro. Molti cercano di cambiare mestiere, oggi si direbbe “si riciclano”, ma con scarso successo e comunque perdendo parecchie posizioni nella scala sociale. Da persone importanti e stimate, i maestri delle varie scuole diventano praticamente inutili e simboli di tutto ciò che non va più bene per progredire nella nuova società.

Jigoro Kano s’inserisce in questa situazione, scopre il ju jitsu e ne diventa maestro. Intuisce che esso rappresenta un patrimonio culturale importante che deve essere salvato e tutelato. Comprende tuttavia che le sue tradizionali finalità sono anacronistiche rispetto alla nuova società che si sta formando. Seleziona quindi e trasforma il ju jitsu dandogli uno scopo educativo e formativo, reintroducendolo così nel sistema di valori dell’era moderna.

Con il Judo, Jigoro Kano crea un ponte fra passato e futuro, attraverso il quale parecchie persone transiteranno felicemente verso la modernità.

"La forma segue la funzione"
Infojudo mosse di Judo